giovedì 30 agosto 2012

Gesù ed ingratitudine del mondo

Gesù ha detto a San Pio di Pietrelcina nel 12/3/1913: 

"Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore per gli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se li avessi amati di meno. Mio Padre non vuole più sopportarli. Io vorrei cessare di amarli, ma ohimé! Il mio Cuore è fatto per amare! Gli uomini vili e fiacchi non si fanno nessuna violenza per vincersi nelle tentazioni, che anzi si dilettano nelle loro iniquità. Le anime da me più predilette, messe alla prova mi vengono meno. Le deboli si abbandonano all'isgomento ed alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco. Mi rimangono solo di notte, solo di giorno nelle chiese. Non si curano più del Sacramento dell'Altare. Non si parla mai di questo Sacramento di amore. Ed anche quelli che parlano, ohimé! Con quanta indifferenza, con che freddezza! Il mio Cuore è dimenticato. Nessuno si cura più del mio amore. Io sono sempre contristato. La mia Casa è diventata per molti un teatro di divertimenti. Anche i miei ministri che io ho sempre riguardato con predilezione, che io ho amato come pupilla dell'occhio mio. Essi dovrebbero confortare il mio Cuore colmo di amarezze. Essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo crederebbe? Da essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze. Vedo, figlio mio, molti di costoro che sotto ipocrite sembianze mi tradiscono con Comunioni sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente dò ad essi."