venerdì 14 settembre 2012

Gesù nel cammino del Calvario

Gesù ha detto a Suor Josefa Menendez:

“Vieni a contemplarmi durante il doloroso cammino del Calvario, dove sto per spargere il mio Sangue. Adoralo ed offrilo al mio Padre Celeste affinché serva per la salvezza delle anime.” 

Prima stazione: “Ascolta come pronunciano contro di Me la sentenza di morte. Considera con quale silenzio, con quale pazienza e con quale mansuetudine la riceve il mio Cuore. Anime che cercate d'imitare la mia condotta, imparate a mantenere il silenzio e la serenità di fronte a ciò che vi mortifica e contraria.” 

Seconda stazione: “Guarda la Croce che mettono sulle mie spalle. II suo peso è grande, ma l'amore che sento verso le anime è molto più grande. Anime che mi amate, confrontate la vostra sofferenza con l'amore che mi portate, e non permettete che l'abbattimento spenga la fiamma di questo amore.” 

Terza stazione: “Il peso della Croce mi fa cadere a terra, ma lo zelo per la salvezza delle anime mi fa risollevare, prendere nuovamente animo e proseguire il cammino. Anime che ho invitato a dividere il peso della mia Croce, vedete un po' se il vostro zelo per le anime vi infonde nuova energia per andare avanti nel cammino dell'abnegazione e della rinuncia di voi stesse, oppure se l'eccessivo amor proprio atterra le vostre forze e non vi lascia sopportare il peso della Croce.” 

Quarta stazione: “Qui incontro la mia Santissima e diletta Madre. Considera il martirio che soffrono i nostri due Cuori! Tuttavia il dolore dell'uno e dell'altro si uniscono vicendevolmente, e l'amore per quanto doloroso, trionfa. Anime che camminate per lo stesso sentiero e che avete di mira gli stessi intenti, la vista delle vostre sofferenze vicendevoli vi animi e vi fortifichi affinché l'amore trionfi. L'unione nel dolore vi sostenga, e vi faccia abbracciare generosamente le spine del cammino."

Quinta stazione: “Considera come Simone di Cirene accetta questo peso crudele e penoso per un meschino interesse e come il mio Corpo va perdendo le forze. Anime se vi vengono meno le forze alla vista della lotta continua contro la propria natura, considerate che portate la mia Croce, non già per un piccolo premio o per un godimento terreno e passeggero, ma per acquistare la vita eterna e per procurare la stessa felicità ad altre anime.” 

Sesta stazione: “Considera la carità con cui questa donna viene a tergere il mio Volto, e come per amore vince ogni rispetto umano. Ah! non permettete che un futile timore di perdere la reputazione o la fama vi impedisca ora di tergere il mio Volto con atti di generosità e di amore. Vedete come il Sangue lo inonda!” 

Settima stazione: “La Croce va esaurendo le mie forze. Il cammino è lungo e penoso. Nessuno si avvicina per porgermi aiuto. Ed il mio affanno è tale che cado una seconda volta. Anime che camminate alla mia sequela, non perdetevi di coraggio se nella vostra vita senza consolazioni umane e piena di aridità vi vedete private di ogni consolazione spirituale. Prendete animo alla vista del vostro Modello sul cammino del Calvario. Vedete, è la seconda volta che cade, ma si rialza e prosegue il cammino fino al termine. Se volete attingere un po' di forza, venite e baciategli i Piedi!” 

Ottava stazione: “Vedendomi in tale stato di ignominia le donne di Gerusalemme piangono. Il mondo piange dinanzi alla sofferenza. Ma Io vi dico, o anime che mi seguite per il cammino stretto, che un giorno, il mondo vi vedrà camminare per ampie e fiorite praterie, mentre lui e i suoi seguaci cammineranno sopra il fuoco che essi stessi si preparano coi loro godimenti.” 

Nona stazione: “Considera che quasi sono prossimo al Calvario e cado per la terza volta. Così darò forza a quelle povere anime che, in pericolo di morte eterna, si rammolliranno col Sangue delle ferite che produce questa terza caduta. Otterrò loro grazia per giungere ad ottenere la vita eterna. Anime che desiderate imitarmi, non ricusate mai il più piccolo atto, anche se vi produce nuove ferite. Non importa! Questo Sangue darà la vita ad un'anima! Imitate il vostro Gesù che avanza verso il Calvario!” 

Decima stazione: “Considera con quanta crudeltà mi spogliano delle vesti! Contempla come Io rimango in silenzio e in un totale abbandono! Lasciatevi spogliare di quanto potete, sia dei beni che della propria volontà. In cambio, vi rivestirò con la tunica della purezza e coi tesori del mio Cuore.” 

Undicesima stazione: “Già sono giunto sulla cima dove mi daranno la morte. Già mi stendono e mi inchiodano sulla Croce! Non ho più nulla... Neppure la libertà di muovere una mano... un piede... Non sono i chiodi che mi trattengono, ma l'amore! Perciò dalle mie labbra non cade né un lamento né un sospiro. Voi siete inchiodate sulla croce e siete trattenute dai chiodi. Non lagnatevi, non mormorate quando questi chiodi benedetti vi lacerano le mani e i piedi. Venite e baciate i Miei: qui troverete la forza."

Dodicesima stazione: “La Croce è la mia compagna sul cammino del Calvario. Sulla Croce esalo l'ultimo respiro. Anime che avete avuto la croce per compagna inseparabile durante la vostra vita, siate certe che su di essa esalerete il vostro ultimo respiro. Ma è però anche certo che essa sarà la porta per cui entrerete alla vita. Baciate costantemente questo pegno sacro e Benedetto. Abbracciatelo con tenerezza ed amatelo come il più grande dei vostri tesori.” 

Tredicesima stazione: “Considera la carità con cui Giuseppe d'Arimatea si incarica di calare il mio Corpo dalla Croce. Lo depone fra le braccia di mia Madre. Essa lo adora e lo bacia. Lei lascia cadere le sue Lacrime sul mio Volto e su tutte le mie membra. Poi lo consegna a quelli che dovranno imbalsamarlo e deporlo nel sepolcro. Anime tutte, venite. Prendete il mio Corpo, imbalsamatelo con gli aromi delle vostre virtù! Adorate le sue Piaghe! Baciatele e lasciate che le vostre lacrime cadano sul mio volto! E poi mettetemi nel sepolcro del vostro cuore. E dite anche una parola di conforto alla cara Madre mia e vostra.” 

Quattordicesima stazione: “Considera con quanta delicatezza mi mettono nel sepolcro. È nuovo e quindi puro senza la più leggera macchia. Anime che mi siete unite cercate tutte le delicatezze che vi suggerirà l'amore, affinché il vostro cuore sia puro e ben adorno per seppellirmi nell'amore tenero, forte, costante e generoso. Ora bacia e adora le mie Piaghe e recitate il ‘Miserere’.”